Poeti e romanzieri russi col mal d’Italia, da Gogol a Cechov, da Dostoevskij a Brodskij.
Per tutto l’Ottocento e parte del Novecento l’Italia è divenuta la “patria dell’anima” il luogo amato da scrittori e poeti russi; basti pensare ai loro viaggi frequenti e veloci, come fu per Cechov che si recò “nel paese delle meraviglie tre volte, facendo tappa sempre nella “città bella” di Venezia. Né si possono dimenticare i lunghi soggiorni di Gorkij a Capri e Sorrento o di Gogol a Roma “patria dell’anima” di cui ci rimangono numerosi documenti. Lo scrittore si trasferì nella capitale italiana tra il 1837 e il 1841 e vi trovò ispirazione: qui scrisse “Il Cappotto” e il primo […]