In un certo senso, si potrebbe dire che l’opera di Marisa Merz è infestata dai fantasmi. Non si tratta degli oscuri fantasmi degli incubi gotici, ma piuttosto dei luccicanti resti della presenza di oggetti nel palinsesto dello spazio e del tempo. Sono paradossalmente immateriali eppure completamente presenti (…) Douglas Fogle Il curatore americano Douglas Fogle definisce il lavoro di Marisa Merz “in un certo senso infestato da fantasmi” e, specifica, “non quelli degli incubi gotici, quanto piuttosto dei resti scintillanti della presenza di oggetti nel palinsesto di spazio e tempo. Sono paradossalmente immateriali, eppure completamente presenti…”. La sede napoletana della […]