In un momento difficile e tragico per l’intera Europa e il mondo, per le vicende che tutto conoscono, e per i media che martellano con notizie a catena sulla guerra e sull’economia in sofferenza, ci arrivano notizie confortanti e strabilianti per quanto riguarda il mercato dell’arte.  Ecco che l’arte moderna e contemporanea, nelle due giornate d’asta tenute presso la sede de Il Ponte Casa d’Aste del 24 e del 25 maggio 2022, ha fatto registrare sul sismografo un’impennata di vendite e di attenzioni da parte dei collezionisti di tutto il mondo. Il mercato dell’arte in due giornate di vendita ha fatto raggiungere un fatturato totale di oltre € 6 MLN,  registrando il 211% di rivalutazione delle stime e il 93% di lotti venduti. Straordinarie le performance di un catalogo dalla ricca proposta artistica, con oltre 120.000 visualizzazioni online e più di 10.000 letture digitali.  Vendite sbalorditive, specie in un momento in cui le borse mondiali hanno decise flessioni e cadute, ecco che molti collezionisti hanno capito che tali investimenti su beni artistici preziosi e contemporanei, su nomi di chiara fama, può e dà maggiore sicurezza. Lo si era capito già a sfogliare il catalogo approntato prima delle battute d’asta, un catalogo con opere sceltissime, storiche, uniche, preziose. Un lavoro preparatorio fatto da quell’infaticabile Freddy Battino Ceo del settore Arte Moderna e Contemporanea e dall’intero suo dipartimento.  Passo ai risultati d’asta.  Sul podio, vittoriosa è la scultura, rappresentata da due maestri d’eccezione: Lucio Fontana con il bronzo “Concetto spaziale, Natura” del 1959- 1960 (venduto € 625.000) e la terracotta “Crocifissione” del ‘54 (venduto € 187.500), seguito da Fausto Melotti con le sue suggestive “Ombre vaganti” del 1975 (venduto € 137.500).

Non meno interessante l’attenzione riservata al secondo futurismo, in cui si distingue il “Balilla” di Renato Di Bosso (venduto € 125.000) che chiude la parentesi scultorea insieme al “Centauro” di Igor Mitoraj (venduto € 125.000).

Nel campo della pittura si configurano top lot dell’asta, Georges Mathieu con l’olio “Mémoire superposée” (venduto € 93.750), Ennio Morlotti con il suo “Adda” del ‘56 (venduto € 93.750), Giulio Turcato con la “Composizione” del 1955-56 (venduto € 87.500), Filippo De Pisis con una metafisica “Natura morta marina con tartarughe (Il cappello di Napoleone)” del 1930 (venduto € 68.750) e infine Fortunato Depero con la sua “Civetta e pappagalli” del 1917 (venduto € 62.500).

Nomi,  artisti, opere di moltissimi artisti in salita;  e talvolta è il caso di dire che il mercato, dopo la storicizzazione,  è la consacrazione di molti  nomi che così entrano in collezioni prestigiosissime.

Carlo Franza

 

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