Bello nel suo insieme, e interrogativo,  il titolo del romanzo di  Nicola Lagioia, “La città dei vivi”(Einaudi),  e ancor di più oggi  nel quadro della pandemia, tempo in cui ancor più  lo Stato appare lontano e i cittadini soli e abbandonati.  La città dei vivi  è un libro che si divora, nonostante la mole, in pochissimo tempo. Complice la scrittura appassionata, calda e avvolgente di Lagioia e la storia,  terribile e terrificante e tristemente coinvolgente. “Tutti temiamo di vestire i panni della vittima. Viviamo nell’incubo di venire derubati, ingannati, aggrediti, calpestati. Preghiamo di non incontrare sulla nostra strada un assassino. […]