Strabiliante, un evento di mercato dell’arte a dir poco spettacolare, una mostra del contemporaneo, ancor prima della messa in asta, con opere di eccezionale valore e sorprendente  esteticità, capolavori, il meglio del meglio, il top del top. Solo “Il Ponte Casa d’Aste” di Milano poteva darci questa meraviglia delle meraviglie. Tutto ciò lo si deve alla preziosa professionalità e competenza di Freddy Battino e alla sua equipe. Non vi è oggi 2021 in Italia con questa anteprima d’asta una realtà espositiva di così alto spessore. Il 30 novembre e 1 dicembre 2021 torna l’atteso appuntamento con l’Arte moderna e contemporanea de Il Ponte Casa d’Aste, con un catalogo molto ricco di proposte di artisti nazionali e internazionali e stime di partenza particolarmente competitive. Il nucleo dell’asta è frutto di lasciti appartenuti a importanti collezionisti privati e comprende diversi capolavori che ora, dopo tanti anni conservati gelosamente, riappaiono sul mercato. A catalogo lasciti appartenuti a importanti collezionisti privati, con diversi capolavori che ora, dopo tanti anni conservati gelosamente, riappaiono sul mercato. Troviamo nella sezione dedicata alla pittura del primo Novecento italiano un pastello divisionista di Severini, “Autoritratto” del 1907-1908 (€ 150.000 – 200.000), già esposto nel 1967 al Musée National d’Art Moderne di Parigi e in seguito alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e un olio di De Chirico del 1926 “Il giorno e la notte” (lotto 19, € 60.000 – 80.000) esposto già nel lontano 1949 al Museum of Modern Art di New York e allora appartenuto alla collezione di Riccardo e Magda Jucker. Un significativo salto temporale porta alla scoperta di una materica combustione di Burri del 1957 di altissima qualità (€ 100.000 – 150.000), Dorazio con un grande reticolo del 1964 (€ 70.000 – 90.000), un capolavoro di Fautrier del 1957 (€ 80.000 – 120.000), Boetti con un ricamo intitolato “Niente da vedere niente da nascondere” del 1977 (€ 50.000 – 70.000), e infine, quale top lot indiscusso all’incanto, un rarissimo “Achrome” di Manzoni (€ 350.000 – 500.000). Di Cagnaccio di San Pietro, “Nudo in riva al mare / La rosa del mare” (lotto 21, € 60.000 – 80.000) del 1935 è considerato uno dei massimi capolavori. A questi si aggiungono Mario Sironi con una tempera del 1932-1933, “Studio per opera monumentale” (lotto 1, € 6.000 – 8.000), una “marina” di Carlo Carrà del 1939 (lotto 15, € 10.000 – 12.000), e una natura morta del 1943 di De Pisis (lotto, 16 € 15.000 – 20.000) di singolare qualità. Tra gli altri nomi in catalogo Boccioni, Soffici, Licini, Paresce.

Ricca è la sezione dedicata all’Arte Informale Italiana. Tra questi sono da evidenziare: due tempere di Tancredi e un olio di Morlotti, “Vesconia” (lotto 63, € 10.000 – 15.000), del 1959 e dal prestigiosissimo curriculum espositivo che comprende mostre museali in Francia, Germania, Svizzera e America. Di Santomaso “Sogni d’estate” (lotto 61, € 35.000 – 50.000), una tela del 1958, già appartenuta a importanti collezionisti privati americani prima di approdare in Italia. Di Burri, una materica combustione del 1957 di altissima qualità (lotto 42, € 100.000 – 150.000). Tra gli altri nomi citiamo Birolli, Afro, Perilli.

Tra gli artisti internazionali informali spiccano Imai, Mathieu, Chin, Hartung e un capolavoro di Fautrier del 1957 (lotto 51, € 80.000 – 120.000). Nell’ambito della pittura “concreta” sono presenti Max Bill e Calderara.

Per quanto riguarda gli artisti che hanno fatto ricerca sullo spazio e sulla luce citiamo: Dorazio con un grande reticolo del 1964 (lotto 71, € 70.000 – 90.000), Bonalumi e Simeti con  le loro  estroflessioni, eppoi  Scheggi.

Di Guttuso, un capolavoro di grandi dimensioni del periodo di “Corrente” “Interno nello studio” eseguito nel 1947 (lotto 41, € 70.000 – 90.000). Boetti è presente con “Niente da vedere niente da nascondere”, un rarissimo ricamo del 1977 (lotto 122, € 50.000 – 70.000).

La raccolta comprende inoltre una magnifica collezione di opere di artisti internazionali quali Klee, Bram van Velde, Ben Nicholson, Léger e Tobey con un’opera museale del 1957 proveniente dalla collezione Marlborough – Gerson Gallery, New York e Marlborough Fine Art di Londra (lotto 45, € 60.000 – 80.000).

La Pop Art italiana trova un suo spazio d’espressione con diverse opere dei maggiori esponenti della corrente tra i quali: Schifano, Pascali, Rotella e Festa presente con una storica opera del 1960 (lotto 117, € 10.000 – 15.000).

Come da tradizione, un capitolo di rilievo è riservato alla scultura, tra le opere in catalogo: Chadwick, Atchugarry, Cappello, Consagra, Arnaldo Pomodoro, Man Ray, Melotti, Ontani, una slitta di Scarpitta (lotto 109, € 20.000 – 30.000) e del maestro dello spazialismo Lucio Fontana una “Natura” in bronzo (lotto 43, € 35.000 – 50.000) e due ceramiche policrome “Pagliacci” (lotti 50 e 120, € 40.000 – 50.000 cadauna).

Top lot dell’asta un rarissimo “Achrome” di Manzoni (lotto 44, € 350.000 – 500.000), per quest’ultimo vi dico essere un super capolavoro tra i capolavori .

Un’esposizione da non perdere, assolutamente da visitare, vedere, memorizzare, e per i collezionisti appuntamento da non lasciarsi sfuggire, perché nei giorni a seguire con le date del 30 novembre e del 1 dicembre 2021 avremo delle sorprese d’asta per aggiudicazioni che metteranno in ebollizione il mercato d’arte internazionale. Un’asta   d’arte contemporanea questa de Il Ponte dicembre 2021 che poggia  su una selezione che incorona Freddy Battino come manager di assoluto rilievo, ormai ai vertici del marketing e del management culturale.

Carlo Franza

 

 

 

 

 

 

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