Lecce – Tutto iniziò quasi per caso, quando un venditore di libri porta a porta si presentò nell’abitazione di Luigi Biscozzi, affermato consulente fiscale nella Milano in fermento di fine anni Sessanta. L’intruso tirò fuori dalla borsa una manciata di litografie. L’occhio di Biscozzi cadde su un enigmatico paesaggio in bianco e nero di Renzo Vespignani, poi su una donna in costume da bagno stampata e colorata (retouchè) da Ugo Attardi, entrambe realizzate un anno prima. “Non sapevo chi fossero quegli artisti, mi piacevano e istintivamente le comprai”, avrebbe raccontato in seguito il padrone di casa. La sua avventura nel mondo del collezionismo stava per prendere il largo. L’incontro con Filippo De Pisis, Arturo Martini, Enrico Prampolini, Josef Albers, Alberto Burri, Piero Dorazio, Agostino Bonalumi, Kengiro Azuma,  Mario Schifano che diventerà sua moglie poco dopo, darà ulteriore energia alla nuova passione per l’arte.  A Milano Biscozzi frequenta il bar Jamaica in Brera, dove incontra fotografi come Ugo Mulas, Mario Dondero, Alfa Castaldi, ma anche artisti Lucio Fontana Piero Manzoni, Dadamaino, e poi scrittori, giornalisti, critici d’arte. “Io non capivo assolutamente niente di ciò che stava accadendo in quegli anni”, riconoscerà forse con troppa modestia: “nessuno era in grado di  capire e prevedere il futuro e la sua importanza”. Animato da un’insaziabile curiosità, Gigi visita con Dominique biennali e grandi mostre, studia le avanguardie, l’arte del dopoguerra e i panorami che prendono forma attorno a sé, comprendendo con Kandinskij che “l’Arte – se è Arte – oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe contenerla e indica il contenuto del futuro”.  E sempre  in quegli anni mio fratello Antonio Franza (1951-2020), commercialista a Lecce, con i miei consigli, iniziava a movimentare la sua collezione d’arte partendo da un’opera di Marcello Landi; collezione che diverrà significante e allargata su interi decenni di storia dell’arte del Novecento. E’ così  allo stesso modo Biscozzi acquista dipinti, sculture e grafiche, spaziando tra la scena italiana e quella internazionale, dal primo Novecento agli anni Settanta. Filippo De Pisis, Arturo Martini, Enrico Prampolini, Josef Albers, Alberto Burri, Piero Dorazio, Agostino Bonalumi, Kengiro Azuma,  Mario Schifano sono alcuni degli artisti che attraggono la sua attenzione. Mentre la raccolta cresce, Biscozzi inizia ad accarezzare un sogno: restituire la collezione alla sua città d’origine, Lecce, dove si è formato e ha imparato ad amare la bellezza.  La collezione annovera opere importanti di grandi nomi italiani e internazionali dell’arte del Novecento: Filippo de Pisis, Arturo Martini, Enrico Prampolini, Josef Albers, Alberto Magnelli, Luigi Veronesi, con particolare riferimento agli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta: Fausto Melotti, Alberto Burri, Piero Dorazio, Renato Birolli, Tancredi Parmeggiani, Emilio Scanavino, Pietro Consagra, Kengiro Azuma, Dadamaino, Agostino Bonalumi, Angelo Savelli, Mario Schifano e molti altri. Inoltre una parte degli spazi al piano terra sarà destinata a mostre temporanee: la prima programmata è dedicata ad Angelo Savelli, noto artista di origine calabrese vissuto a Roma e New York, famoso per le sue opere bianche. L’intenzione è di realizzare una mostra temporanea ogni anno sull’arte del XX e XXI secolo e in questa prospettiva sono già stati presi contatti con varie istituzioni e con collezionisti, anche nell’ottica di scambi e rapporti con altri enti nazionali ed europei. Il sogno diventa realtà oggi, a due anni e mezzo dalla scomparsa di Luigi: grazie all’impegno di Dominique, le oltre 200 opere della collezione Biscozzi Rimbaud hanno trovato casa in piazza Baglivi, nel cuore antico del capoluogo salentino. Fresco di restauro, un palazzotto in dorata pietra leccese che un tempo apparteneva al convento delle Alcantarine dal 2 marzo 2021 accoglie un percorso di circa 70 pezzi, il meglio della collezione. Ordinate secondo criteri cronologici e stilistico-formali le opere dell’allestimento permanente raccontano ad un tempo gli sviluppi dell’arte italiana e internazionale lungo un secolo e l’avventura di Biscozzi in una stagione di irripetibile fermento creativo, dall’informale all’astratto-geometrico, dall’arte cinetica alla pittura analitica, per poi lasciare spazio a quelle ricerche che “oltrepassano gli statuti tradizionali del quadro e della scultura”. Una collezione apparentemente messa insieme dal caso e dalle occasioni, ma che invece è lo specchio dell’intelligenza emotiva di Gigi e Dominique: qui “materiali e oggetti di valenza contraria trovano la loro ragione di coesistere in modo da ottenere, con il semplice accostamento, il massimo di tensione del significato, nel puro gioco dialettico”,  è scritto  nel catalogo generale. Pensata come un centro delle arti volto a promuovere l’esplorazione e la condivisione collettiva delle potenzialità di un dialogo tra arti visive, architettura, cinema, musica, letteratura, teatro, la sede della Fondazione Biscazzi Rimbaud sarà inoltre dotata di una biblioteca specializzata e di spazi votati alla sperimentazione creativa e alla didattica, aperti a scuole, accademie e università. Mostre temporanee dedicate all’arte del XX e del XXI secolo in collaborazione con istituzioni e collezionisti italiani ed europei amplieranno l’offerta del nuovo spazio espositivo: la prima sarà incentrata sulle ricerche di Angelo Savelli, famoso per le sue opere bianche. Inoltre una parte degli spazi al piano terra è destinata a mostre temporanee, la prima è dedicata ad Angelo Savelli (1911-1995), in programma dal 2 marzo fino al 7 novembre 2021. La Fondazione Biscozzi | Rimbaud ha, da Statuto, lo scopo di favorire la conoscenza delle arti visive contemporanee e la realizzazione di iniziative culturali attraverso proposte di alto livello qualitativo, ponendosi, in particolare, il compito di valorizzare la propria raccolta di opere d’arte come fondamentale strumento di educazione pubblica; di promuovere e curare l’organizzazione, anche in collaborazione con altre istituzioni, di mostre ed eventi, conferenze, proiezioni, presentazioni di libri, seminari, attività didattiche, corsi di formazione, a fini di divulgazione e studio dell’arte; di occuparsi della conservazione e dell’aggiornamento della biblioteca e dell’archivio della Fondazione; di curare ed editare pubblicazioni connesse agli scopi e alle attività istituzionali. La Fondazione Biscozzi | Rimbaud, ente privato che opera in uno spirito di filantropia, aspira insomma a promuovere, nella propria sede ma anche in altri luoghi del territorio, in collaborazione con le istituzioni e con possibili partners, mostre, eventi pubblici, presentazioni di libri, proiezioni di documentari sull’arte, convegni, laboratori didattici, concerti. In altre parole, un luogo dinamico per realizzare una programmazione di alta qualità che sia di massima sollecitazione, sociale e intellettuale, per gli utenti locali, regionali, nazionali e internazionali. In occasione dell’apertura esce, in triplice versione italiana, francese e inglese, il catalogo generale della collezione pubblicato da Silvana Editoriale.

Carlo Franza

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