Gli artisti e le bolle di sapone. Forme dell’utopia tra vanitas arte e scienza. Incredibili Capolavori di artisti in mostra alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia.

 È forse già una cosa seria? Non è per nulla seria. Sono delle bolle di sapone, delle pure chimere… Fëdor Dostoevskij, Delitto e Castigo Simbolo della fragilità, della caducità delle ambizioni umane, della vita stessa, fin dal Cinquecento, le bolle di sapone hanno affascinato generazioni di artisti per quei giochi di colore che si muovono sulle superfici saponose, per la loro lucentezza, per la loro leggerezza. La Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, dal 16 marzo al 9 giugno 2019, affronta per la prima volta in una mostra dedicata, questa tematica tradizionalmente correlata al genere artistico della natura morta e della vanitas. L’esposizione, dal […]

  

Giulio Paolini con il “Del bello ideale”. Tra i maggiori esponenti dell’arte concettuale italiana in mostra alla Fondazione Carriero di Milano.

“L’opera preesiste all’intervento dell’artista, che è il primo a poterla contemplare”così osserva  Giulio Paolini. Fino al 10 febbraio 2019 la Fondazione Carriero presenta la mostra “Giulio Paolini. Del bello ideale”,  dedicata a uno dei massimi esponenti dell’arte concettuale, con interventi della scenografa Margherita Palli, organizzata in stretta collaborazione con l’artista. Dopo la mostra “Sol LeWitt. Between the Lines” dedicata all’esplorazione dei confini dell’artista americano in relazione all’architettura, la Fondazione Carriero prosegue il suo percorso di indagine e approfondimento dell’arte concettuale analizzando l’opera di Giulio Paolini, suo indiscusso pioniere nel nostro Paese. Attraverso una nutrita selezione di lavori, scelti e allestiti dal curatore insieme all’artista torinese, “Del bello ideale” ripercorre l’intero arco dei suoi 57 anni di carriera, […]

  

La ripetizione differente. Una mostra storica e di svolta alla Fondazione Marconi di Milano.

 Lode alla Fondazione Marconi perchè ripropone al pubblico una rassegna tenutasi quarant’anni fa negli spazi dello storico Studio Marconi di via Tadino, costituito nel 1965, e ora sede della Fondazione; ha per titolo “La ripetizione differente” e fu curata dal collega Renato Barilli nel 1974. Il titolo era tratto da un saggio del filosofo francese Gilles Deleuze, ma in sostanza segnava un netto anticipo di quello che si sarebbe detto il “postmoderno”, o con termini più legati al mondo dell’arte, “citazionismo”, mode rétro, retour à. La citazione è stata definita da Antoine Compagnon come “la più potente figura postmoderna”. Citare […]

  

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